Tra le parti del programma del nostro Master in Innovazione e Management nelle Amministrazioni Pubbliche una sezione importante è dedicata alla comprensione dei processi e dei modelli di riforma del management pubblico. Un aspetto cruciale sotto diversi punto di vista che merita di essere compreso nelle sue origini, caratteristiche e implicazioni.
Come nasce il Management pubblico
Il Management pubblico (Public Management) è l’insieme dei processi e delle attività finalizzate alla gestione delle risorse degli enti e delle organizzazioni pubbliche. Una realtà che oggi diamo per scontata ma che non sempre è stata tale e che è stata condizionata dalla concezioni giuridiche, sociali, politiche e culturali della gestione della “res publica”.
Le origini di quello che attualmente chiamiamo Management pubblico è da individuare nell’orientamento manageriale intrapresa verso la fine del XIX secolo sulle spinte della separazione tra politica e amministrazione e il conseguente ripensamento della gestione amministrativa.
Nel nostro Paese possiamo individuare la nascita di questa consapevolezza nel periodo tra gli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso. Da questo periodo si è iniziato a trasferire i principi del mondo delle imprese anche al settore pubblico. Questo è avvenuto applicando i criteri di efficienza, economicità ed efficacia anche alle amministrazioni pubbliche di ogni ordine grado (locali, regionali, nazionali, economici e non economici).
Le caratteristiche del management pubblico
Tipico del management pubblico è l’organizzazione burocratica che prevede la definizione di regole e gerarchie. I principi di base su cui si fonda la gestione delle amministrazioni pubbliche sono: la distinzione tra le competenze dei diversi uffici, la loro coordinazione gerarchica e il controllo di tipo ispettivo. Inoltre l’organizzazione burocratica del settore pubblico prevede assunzioni meritocratiche, promozioni in relazione all’anzianità e incentivi di natura monetaria.
Com’è cambiato il management pubblico nel corso degli anni
A partire dagli anni Novanta, anche a seguito dei cambiamenti socioculturali, sono state introdotte diverse normative che hanno definito e rimodulato i principi, i metodi, gli strumenti e i criteri del management pubblico. L’obiettivo di questi interventi è stato quello di riproporre e mantenere la distinzione tra politica e amministrazione pubblica, riconoscendo a quest’ultima una maggiore autonomia e sottoponendola a un’analisi basata sui risultati raggiunti.
Il passaggio dagli anni Novanta agli anni Duemila è stato probabilmente uno dei più intensi, specialmente in termini di orientamenti contraddittori. Da una parte, infatti, vi è stato il tentativo di far convergere diverse discipline (diritto amministrativo, scienza della politica, economia pubblica, management pubblico, eccetera), mentre dall’altra si è verificata una certa tendenza a considerare il settore pubblico alla pari delle realtà aziendali private, ignorandone le peculiarità e le differenze, spesso profonde, tra le due realtà.
L’inizio del nuovo secolo, complice anche l’ingresso nell’Euro e nel sistema unico monetario dell’Unione Europea, ha caratterizzato profondamente il Management pubblico, determinando l’esigenza di un rigoroso rispetto delle regole europee per mantenere la permanenza all’interno del sistema. Questo è uno degli elementi più importanti che spiega come sia cambiato il management pubblico nel corso degli ultimi decenni e anni.
Oggi, infatti, l’obiettivo del management pubblico (e delle relative leggi e normative) è più quello di contenere la spesa pubblica anche sacrificando l’autonomia gestionale e dirigenziale. Parallelamente i periodi di crisi, economica, politica e sociale degli ultimi due decenni hanno fatto emergere in maniera evidente queste criticità. Parallelamente nello stesso periodo è emersa anche la consapevolezza dell’importanza strategica di questo settore, tanto che è aumentato il numero di corsi, master e percorsi di ricerca legati al management pubblico. Non a caso il Master MIMAP celebra quest’anno vent’anni, a conferma di un interesse verso una materia sempre più centrale.
Una materia che si trova oggi a rispondere a diverse sfide, da quelle di superare numerose forme tradizionali di esercizio della politica, di integrazione delle nuove forme tecnologiche e del ruolo sempre meno marginale e più partecipativo dei cittadini. Un futuro ricco di sfide e opportunità cui solo manager pronti e capaci di guidare questo cambiamento, sapendo orientare il proprio lavoro anche a fronte di mutamenti sempre più rapidi e repentini, potranno assicurargli un esito positivo.