Se del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) se ne parla con una certa frequenza, meno attenzione la si pone a livello mediatico sulla cosiddetta Agenda 2030, eppure uno potrebbe essere propedeutico all’altro. Anche se attualmente non sembra esserci questa intenzione.
Cos’è l’Agenda 2030 e come il PNRR potrebbe contribuire al raggiungimento degli obiettivi
L’Agenda 2030 è propriamente un programma d’azione sottoscritto nel 2015 da 193 Paesi membri delle Nazioni Unite e poi approvato dall’Assemblea Generale dell’ONU. Il programma è rivolto alle persone, al pianeta e alla prosperità e si articola su 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile che rientrano in un più vasto insieme di traguardi (169 target) a esso associati. Come indica il nome stesso il 2030 è l’anno in cui ci si pone lo scopo di raggiungere questi obiettivi.
Gli obiettivi dell’Agenda 2030
I 17 obiettivi dell’Agenda 2030 si riferiscono a diverse questioni che i Paesi che lo hanno sottoscritta riconoscono essere di primaria importanza. L’Agenda 2030 tramite i suoi obiettivi mira a costituire società nelle quali vi sia il rispetto dei diritti umani, in cui venga posta fine alla povertà, si eliminino le disuguaglianze e vi sia uno sviluppo economico, sociale ed ecologico sostenibile. Questi i 17 obiettivi:
- Obiettivo 1: Sconfiggere la povertà;
- Obiettivo 2: Sconfiggere la fame;
- Obiettivo 3: Salute e benessere;
- Obiettivo 4: Istruzione di qualità;
- Obiettivo 5: Parità di genere;
- Obiettivo 6: Acqua pulita e servizi igienico-sanitari;
- Obiettivo 7: Energia pulita e accessibile;
- Obiettivo 8: Lavoro dignitoso e crescita economica;
- Obiettivo 9: Imprese, innovazione e infrastrutture;
- Obiettivo 10: Ridurre le disuguaglianze;
- Obiettivo 11: Città e comunità sostenibili;
- Obiettivo 12: Consumo e produzione responsabili;
- Obiettivo 13: Lotta contro il cambiamento climatico;
- Obiettivo 14: Vita sott’acqua;
- Obiettivo 15: Vita sulla Terra;
- Obiettivo 16: Pace, giustizia e istituzioni solide;
- Obiettivo 17: Cooperazione internazionale.
Questi ambiziosi obiettivi vanno poi declinati nelle specifiche realtà nazionali e per il nostro Paese la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha istituito la cabina di regia Benessere Italia che si occupa di coordinare, monitorare, misurare e migliorare le politiche che i singoli ministeri mettono in atto in attuazione di questi obiettivi.
Il rapporto dell’ASviS
Nel 2016 la Fondazione Unpolis e l’Università di Roma Tor Vergata hanno creato l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) che ha tra i suoi obiettivi proprio la promozione, sia a livello istituzionale che sociale, degli obiettivi dell’Agenda 2030. L’ultimo rapporto ASviS si occupa proprio di analizzare lo stato di avanzamento dell’Italia nell’attuazione dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 segnalando quanto di buono è stato fatto e quanto, invece, si è lontani dagli scopi prefissati.
E qui entra in gioco l’analisi del PNRR, ovvero di quel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che ha l’obiettivo, tra gli altri, di promuovere lo sviluppo sostenibile individuato dall’Agenda 2030.
L’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile segnala come, alla luce dei dati disponibili e dei provvedimenti legislativi attuati, ci sono elementi di miglioramento solamente per gli obiettivi 7, 13 e 16, ovvero quelli relativi a “Energia pulita e accessibile”, “Lotta contro il cambiamento climatico” e “Pace, giustizia e istituzioni solide”. Se per gli obietti 2, 6 9 il rapporto ASviS registra un sostanziale stallo, vi sono dei preoccupanti peggioramenti per gli altri nove obiettivi, ovvero quelli relativi alla povertà, alla salute, all’educazione, all’uguaglianza di genere, alla condizione economica e occupazionale, alle disuguaglianze, alle condizioni delle città, all’ecosistema terrestre e alla cooperazione internazionale.