Quantum computing

Quantum computing: vantaggi, opportunità e minacce

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Negli ultimi anni, il calcolo quantistico si è affermato come una delle tecnologie più promettenti e rivoluzionarie del nostro tempo. A differenza dei computer classici, che operano su bit binari (0 e 1), i computer quantistici sfruttano i principi della meccanica quantistica, come la sovrapposizione e l’entanglement, per elaborare informazioni in modi completamente nuovi. Questa capacità consente di risolvere problemi estremamente complessi in tempi ridotti, aprendo scenari inimmaginabili in campi come la crittografia, la simulazione molecolare, l’ottimizzazione e l’intelligenza artificiale.

Proprio l’integrazione tra calcolo quantistico e intelligenza artificiale rappresenta una frontiera particolarmente affascinante. Mentre l’IA sta già trasformando settori come la medicina, la finanza e l’automazione, l’aggiunta della potenza quantistica potrebbe amplificarne ulteriormente le capacità, accelerando l’apprendimento automatico e migliorando l’efficienza degli algoritmi.

Il futuro del quantum computing

Il quantum computing si profila come una rivoluzione tecnologica destinata a ridefinire gli equilibri della pubblica amministrazione e della cybersecurity, portando con sé sfide senza precedenti. La sua capacità di risolvere problemi complessi in tempi brevi apre opportunità straordinarie, dall’ottimizzazione logistica alla modellazione di politiche pubbliche basate su big data.

Tuttavia, l’altra faccia della medaglia è rappresentata dalla minaccia esistenziale che pone ai sistemi di sicurezza attuali: algoritmi quantistici come quello di Shor potrebbero decifrare in pochi secondi protocolli crittografici ritenuti inviolabili, esponendo a rischi catastrofici dati sensibili, infrastrutture critiche e comunicazioni istituzionali. In assenza di una transizione tempestiva verso standard post-quantum, interi archivi fiscali, sanitari e anagrafici diventerebbero vulnerabili a cyberattacchi sofisticati, con potenziale erosione della fiducia dei cittadini nei servizi digitali. Parallelamente, il quantum computing offre soluzioni innovative, come reti a distribuzione quantistica di chiavi (QKD), che potrebbero rendere le comunicazioni governative intrinsecamente sicure.

Il quantum computing sta ridisegnando gli equilibri geopolitici globali, trasformandosi in un asset strategico paragonabile alle risorse energetiche o alle armi nucleari. Paesi leader nella ricerca quantistica, come Stati Uniti, Cina e Unione Europea, stanno competendo per raggiungere la “quantum advantage“– la capacità di risolvere problemi irraggiungibili per i computer classici – con implicazioni dirette su sicurezza nazionale, supremazia tecnologica e influenza economica. Chi controllerà questa tecnologia avrà un vantaggio decisivo in settori critici: dalla decrittazione di comunicazioni diplomatiche (minando accordi internazionali) alla modellazione avanzata di sistemi finanziari o climatici.

La Cina, ad esempio, con il suo satellite Micius per comunicazioni quantistiche sicure, ha dimostrato capacità di creare reti globali inviolabili, mentre gli USA, attraverso iniziative come il National Quantum Initiative, puntano a dominare sia l’hardware che gli standard crittografici post-quantum. Intanto, l’UE risponde con un’infrastruttura quantistica paneuropea per proteggere dati sensibili. Questa corsa alimenta nuove dipendenze tecnologiche: nazioni senza accesso al quantum rischiano di subire un digital divide geopolitico, diventando vulnerabili a ricatti o attacchi informatici. Parallelamente, emergono alleanze asimmetriche – come collaborazioni tra potenze globali (Corea del Sud, Canada) e giganti tech – per accedere a competenze chiave.

La posta in gioco richiede un cambio di paradigma: non basta aggiornare gli strumenti tecnologici, ma è cruciale investire nella formazione di funzionari pubblici capaci di comprendere le implicazioni operative, etiche e legali di questa transizione. Il nodo critico rimane la consapevolezza: solo un’amministrazione preparata a gestire questa dualità – minaccia e opportunità – potrà navigare la prossima era digitale senza soccombere alle sue insidie.

Sebbene le roadmap dei maggiori player di mercato traguardino la disponibilità e la commercializzazione della tecnologia quantistica tra circa 10 anni, la proclamazione del 2025 come “Anno Internazionale della Scienza e della Tecnologia Quantistica” da parte delle Nazioni Unite segna un punto di svolta: per la prima volta, la comunità globale riconosce ufficialmente l’urgenza di prepararsi a una rivoluzione che sta già ridefinendo industria, sicurezza e governance.

In questo contesto, il MIMAP ha intrapreso un percorso strategico di aggiornamento della propria offerta formativa, consapevole che la competitività di istituzioni e imprese dipenderà dalla capacità di integrare competenze all’avanguardia.

La collaborazione con IBM, leader indiscusso nel panorama globale del quantum computing – IBM mette a disposizione e commercializza i propri sistemi quantistici già dal 2019 -, rappresenta per il MIMAP una strategia mirata a offrire ai propri studenti un accesso privilegiato alle conoscenze più aggiornate e direttamente testate sul campo. Questa collaborazione si traduce in un’opportunità unica per i discenti di apprendere in prima persona da esperti IBM che hanno contribuito attivamente a plasmare questa tecnologia, posizionandosi all’avanguardia del settore.

 

Immagine in evidenza: thanks to IBM Research

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